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Lo spazio delle Parole ... quando precedono il Colore.

Il tema è il rapporto tra forma e luogo.

Una volta trovata la  dimensione giusta dello spazio .. dove il contorno del mondo fa solo da spettatore, la forma racconta la bellezza.

 

E’ a questo punto che il corpo ( origine della forma) raggiunge il pensiero, “sta bene”, finalmente è presenza!

Il volume dialoga con l’ombra fresca della stanza, il silenzio intorno è udibile.

La penombra concede al corpo di “stare lì” come presenza morbida e sensuale e al tempo stesso come marmo pario antico.

 

Ciò che interessa è cercare il contrasto tra l’immobilità del corpo e il divenire del fuori …

 

 

Davanti ad un opera, da sempre, provo sospetto per il “ bello immediato".
Quando l’occhio si appaga completamente al primo sguardo, spesso si interrompe bruscamente il potere comunicativo dell’opera.

L’occhio rimane a vagare nella propria beatitudine perdendo curiosità e lasciandosi  condurre dalle atmosfere della materia in un percorso circolare che riporta sempre alla materia stessa.

Il messaggio così si frammenta e a fatica il pensiero scavalca e va oltre.

Preferisco che l’incanto  si sveli un po’ alla volta.

Quello  che arriverà in superficie, se diventerà messaggio, sarà la manifestazione di uno splendore profondo, nella sua forma esteriore.                                                                                                                                                      

 

Che non sia il vento

nel fruscio che entra leggero

non so dire con certezza.

Cosa lascia e cosa tiene

quest’ anima affannata

che rincorre le foglie

per non farle cadere.

 

Che non sia il vento

lo spera l’albero inondato d’oro

in quest’ora che chiude il giorno.

Cosa resta e cosa fugge

nello sguardo dell’ora serale

ora

non so dire con certezza

quello che vale o non vale.

 

So dire però

 

di orizzonti limpidi ne ho avuti davvero

e ne trattengo lo guardo fisso

perché di lontananze

è ancora il mio pensiero. 

2014

(sto lavorando sulla mostra dedicata a Matisse)

Che Matisse avesse in testa la figura è chiaro anche quando questa figura appare come  un segno fluido appoggiato ad una poltrona a margine di uno spazio dove il colore conduce ad una finestra.

 

Vorrei metterlo in posa con “in testa” una figura! Sopra alla testa!

 

Una figura che arriva leggera e rimane come una presenza morbida.

 

Lui dovrà apparire concentrato in una riflessione che esclude l’osservatore. Lui pensa alla figura e basta!

... musa, tema e orizzonte del suo lavoro.

                                                               

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